Tour du Rwanda 2023, Chris Froome all’attacco per tanti chilometri: “Sentivo di volerci provare e vedere quello che avevo nelle gambe”
Giornata all’attacco per Chris Froome al Tour du Rwanda 2023. Il corridore della Israel-Premier Tech si è messo in evidenza con una lunga fuga solitaria nella quinta tappa della corsa africana, piuttosto impegnativa dal punto di vista altimetrico, arrivando anche ad avere più di tre minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo. A poco più di 40 chilometri dalla conclusione, sulla penultima salita di giornata, il britannico aveva ancora un margine di circa 1’30” sul plotone e una quarantina di secondi su Mikel Iturria (Euskaltel-Euskadi), uscito all’inseguimento, ma proprio in questo frangente il 37enne è stato colpito dalla sfortuna. Una foratura l’ha infatti costretto a fermarsi due volte per cambiare la ruota, con Froome che al quel punto è stato ripreso e staccato dal gruppo; nel finale, mentre cercava di rientrare, l’ex Ineos è poi finito anche a terra in discesa, chiudendo la tappa a 4’07” dal vincitore di giornata.
“È stata una giornata difficile – ha dichiarato il keniano bianco – Sentivo di volerci provare e vedere quello che avevo nelle gambe. L’obiettivo era superare l’ultima salita da solo e vedere se potevo arrivare al traguardo. Non ero lontano. Penso di aver avuto un vantaggio di 30-40 secondi sul corridore dell’Euskaltel dietro di me e circa un minuto e mezzo sul gruppo”.
Il britannico ha quindi dovuto fare i conti con la sfortuna: “Ho avuto una foratura della ruota anteriore e non avevo l’ammiraglia dietro di me perché era già stata fermata. Sono riuscito a ottenere una ruota dal servizio neutro, ma non era compatibile con la bici, quindi ho dovuto fermarmi di nuovo e cambiarla con la mia ammiraglia. Poi il gruppo mi ha ripreso e ha scollinato ed è lì che si è spenta la luce per me“.
Quindi, nella successiva discesa, Froome ha rischiato un brutto incidente: “Stavo inseguendo in discesa con un paio di corridori per cercare di rientrare, ma sono arrivato dietro una curva e l’auto della QuickStep era ferma perché uno dei loro corridori era caduto. Così ho fatto la curva al limite, c’era l’auto in strada e sono dovuto andare nel fosso. Mi sono graffiato un po’, ma per fortuna non sembra esserci alcun danno“.
Il 37enne è apparso però soddisfatto della fatica fatta: “Siamo stati oltre i 2000 metri per la maggior parte della giornata e l’altitudine si faceva davvero sentire. Ma questo è quello per cui sono qui. Sono molto felice di essere qui e fare tanti chilometri, preparandomi per le prossime gare in Europa“.
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